Green Basket

Parla il pres Mantia: "Giocare senza tifosi è come un'artista senza pubblico"

In un'intervista rilasciata a Livesicilia, il patron biancoverde si rivolge all'imprenditoria palermitana: "Se ci aiutate, la Serie A è possibile"

04.12.2020

Il presidente del Green Basket Fabrizio Mantia ha rilasciato una lunga intervista uscita questa mattina sul quotidiano online Livesicilia. Il patron biancoverde ha parlato di diversi temi, dal ritorno in campo, alla situazione tifosi, ai sogni di una futura Serie A a Palermo.

Essere tornati a giocare è una bella sensazione, ma giocare con gli spalti vuoti è una sensazione pessima. Non condivido la forzatura di giocare in questo momento. Ho visto ragazzi che sono stati malissimo e posso testimoniare che il Covid non è una stupidaggine, anche se sei un giovane. Dobbiamo considerare lo stato di forma dei ragazzi che domenica, dopo essere guardati dal Covid, non ne avevano più. Una settimana prima dell’inizio del campionato abbiamo saputo del cambio del format ma accettiamo questa decisone, non possiamo fare diversamente. Capisco che chi deve decidere sbaglia sempre, però continuare a mandarci in Lombardia perché?! Forse bisognava organizzare dei gironi con squadre più vicine, magari mettere delle calabresi nel nostro girone. Mi rendo conto delle difficoltà di chi deve decidere, quindi, nonostante tutte le problematiche, andremo in trasferta in Lombardia”.

Il presidente Mantia ripercorre quanto accaduto in estate, con le telefonate del sindaco di Palermo Orlando come sprono a non mollare.

A luglio avevo deciso di fare un passo indietro perché, occupandomi di sanità, sapevo a cosa saremmo andati incontro. Il sindaco Orlando, con una telefonata alla 22.30, mi fece cambiare idea. Mi fece desistere dal ripiegare in categorie diverse. Durante quella telefona mi disse che il Comune ci avrebbe supportato in tutte le maniere possibili. Senza alcuna polemica – racconta ai nostri microfoni Mantia -, io sto ancora aspettando che qualcosa si muova, sto aspettando che il Sindaco e il Comune dia corso a quello che ha promesso. Siamo a campionato iniziato e mi si risponde ‘Siamo in una nebulosa riunione’, successivamente ‘Non c’è bilancio, ci sono mille difficoltà’. Non capisco perché a Palermo tutto deve essere complicato. I miei omologhi hanno tante difficoltà ma riescono ad avere delle risorse. Non possiamo essere sempre gli ultimi d’Italia. Io al palazzetto ho problemi enormi; per lungo tempo le docce non hanno funzionato, abbiamo problemi perché dobbiamo pagare il campo, ma prima mi era stato detto che visti i problemi legati al Covid non avremmo dovuto pagare, invece non è così. C’è una schizofrenia del sistema politico che non comprendo. Ad ora mi sento solo. Tutto questo fa sì che l’eventuale sponsor non sia propenso”.

Essere tornati in campo senza tifosi per quanto necessario, è penalizzante. E il patron del Green ci spiega il perché.

Giocare senza il sostengo dei tifosi è come quando l’artista deve fare lo spettacolo senza pubblico. In questo caso la motivazione è importante. I giocatori si nutrono di applausi, dell’incitamento dei tifosi o del boato dopo un canestro da tre. Per esempio, domenica scorsa contro Agrigento eravamo sotto, siamo riusciti ad acchiapparli e con il sostengo del pubblico sarebbe stato diverso, loro ci avrebbero trascinato. Questa, comunque, è una situazione che vale per tutti. Non ci piace, ma questa è”.

La chiusa del massimo dirigente biancoverde è con un appello. Perché la Serie A a Palermo è possibile, ma solo con l'aiuto dell'imprenditoria cittadina.

“Conosco la città. I fattori sono diversi; il primo è che Palermo è una città prevalentemente votata al calcio, poi c’è anche il fatto di essere ancora legati al concetto del risultato. Se la società fa bene salgo sul carro del vincitore, altrimenti non ho quella passione che mi fa seguire la squadra in qualsiasi categoria o di sostenerla qualunque sia il risultato. Facciamo anche un appello ad un imprenditore, non abbiamo un main sponsor magari qualcuno potrebbe darci una mano. Lo spero, perché lo meritano la squadra e la società per quello che stanno costruendo. La Serie A a Palermo si può fare”.

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